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al testo di Valentina Grazia Har
A Gino, nonno poeta
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Condividevamo il rosso degli occhi mentre a volte ti invidiavo l'azzurro quando le cose mi impedivano di essere cielo.
Ora la notte sei un sogno nel sogno. E' un momento in cui grida la poesia Tu mi chiedi: "quanti anni hai, ora?" ed è una gioia che ha il sapore delle lacrime perché consapevole del tempo: Sei vivissimo nei miei occhi chiusi e morto quando li apro.
Ti vorrei dire, caro nonno: ci sono fermate assolate di autobus, piene di sonno, dove ci sono persone con poche parole e molti figli
E io mi chiedo che me ne faccia di tutte le mie parole, a volte. Se non so a chi dirle, se non so con chi trasformarle nella verità di baci e carezze.
E continuo a pensarti, e continuo a pensare E mi chiedo il movente di tutto questo piangere La spontaneità di quello sguardo azzurro che gli anni hanno conservato come la contraddizione della mia stagione, senza te.
Tu mi parli quando io scrivo.
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Alessandro Ferrari
- 06/04/2011 00:03:00
[ leggi altri commenti di Alessandro Ferrari » ]
Poesia bellissima e diretta al cuore. A volte si dimentica limportanza che certe figure hanno per noi e per la nostra vita. Lo hai rammentato nel modo più dolce e struggente che ci poteva essere. Complimenti.
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Giovanni
- 04/04/2011 14:59:00
[ leggi altri commenti di Giovanni » ]
Nella rapida lettura esercitata, nellistante che ha saputo fermare il tempo, io voglio ringraziarti per la memoria di quei tanti Poeti che sappiamo celebrare.
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